Società
Sport e Guerra Fredda
1.FINALE ROCKY 4
Nel finale del film Rocky 4, Rocky indossa i pantaloncini dell'amico morto Apollo Creed, ovvero i pantaloncini degli Stati Uniti, mentre Ivan Draco (lo sfidante) indossa quelli della Russia, questo anche per rappresentare la Russia messa bene (macchinari per allenare Ivan) invece gli USA non erano proprio messi bene (Rocky si allena con quello che trova)
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Durante la guerra fredda le due superpotenze mondiali si sono confrontate non solo sul piano militare, o nella conquistra dello spazio, ma anche in campo sportivo. In questo articolo vorrei riportare degli esempi di questo scontro
2.SCONTRI OLIMPIADI 1980-84 (boicottaggio prima USA poi Russia)
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Il presidente Jimmy Carter annuncia il boicottaggio degli Stati Uniti ai Giochi olimpici a Mosca in segno di protesta contro l'invasione sovietica in Afghanistan del dicembre 1979. Diciamolo subito. La "guerra fredda" non fu soltanto una competizione geo-politica, diplomatica, militare. USA e URSS si sfidarono nella corsa agli armamenti come in quella per la conquista dello spazio; Il mondo dello sport, proprio per la sua capacità di attirare gli interessi e le passioni di platee sterminate di spettatori, fu uno dei terreni privilegiati di questo confronto. il medagliere dei giochi olimpici veniva utilizzato come una sorta di bollettino di guerra e le medaglie vinte diventavano il simbolo della vittoria o della sconfitta di uno dei due sistemi ideologici contrapposti. All'inaugurazione dei Giochi senza americani, sulla tribuna, mummificata da un potere smisurato, la nomenklatura sovietica assistè sull'attenti alla marcia delle varie delegazioni nazionali che sfilarono sulla pista, in una cerimonia militarizzata, in un rituale che sembrava costruito apposta per esaltare lo Stato-nazione: ordine, disciplina, inquadramento, solennità. Fu l'ultima volta. In chiave olimpica, la trasposizione simbolica della potenza dello Stato-nazione stava per essere travolta insieme alla sua realtà storica. Quattro anni dopo, a Los Angeles, a mancare furono i sovietici e a dettare l'agenda dei Giochi fu il mercato con i martellanti messaggi pubblicitari della Coca Cola
3.MIRACOLO SUO GHIACCIO (finale hockey 1980)
La partita di Hockey USA - URSS 1980 potrebbe essere vista come una trasposizione del conflitto in atto a livello mondiale, tra i ghiacci di un palazzetto. All'epoca la guerra fredda imperversava ovunque: dalle stanze dei bottoni fino ai palazzetti sportivi, dalla gente comune ad una partita di hockey per il torneo olimpico, la tensione era sempre molto alta. O stavi da una parte o dall'altra.
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Ma quella partita di hockey USA - URSS 1980, rimarrà sempre nella storia perché oltre alla tensione che si respirava sul ghiaccio, sugli spalti e persino dal televisore, in campo c'era in palio un oro olimpico e l'onore di due squadre. E una delle due squadra, era data per spacciata fin dall'inizio del torneo olimpico: gli States.
Ma già nel girone di qualificazione, gli USA mostrarono un buon gioco, e riuscirono ad ottenere il passaggio al girone delle medaglie con 4 vittorie e un pareggio. I sovietici invece, demolirono ogni avversario con sonanti vittorie, e sembravano lanciati verso la sesta vittoria su sette tornei disputati.
Il giornalista del Times, Dave Anderson, il giorno prima dell'incontro con cinico realismo disse "A meno che il ghiaccio non si sciolga, o a meno che la squadra americana non compia un miracolo come fece quella del 1960, ci si attende che i russi vincano la medaglia d'oro per la sesta volta negli ultimi sette tornei."
Ma si sa, lo sport può regalare imprese mai compiute prima. Il giorno della partita di hockey USA - URSS 1980, le due squadre si presentarono in una vera e propria bolgia.
Tutto quello che avvenne dopo la partita di Hockey USA - URSS 1980, fu una cavalcata trionfale degli americani verso la medaglia d'oro. Quella nazionale di dilettanti, realizzò il sogno di una nazione intera: vincere in casa una prestigiosa medaglia a discapito degli avversari, che lo erano oltre quel palazzetto del ghiaccio. Nulla è impossibile. Nemmeno un miracolo sul ghiaccio.
_Mirko G.
Politica italiana e comunismo
Terminata l'esperienza al governo è divenuto evidente che l'Italia guidata da De Gasperi, puntava sull' occidente e la NATO, PCI E PSI, decisero di fondare un' alleanza elettorale, presentando liste comuni: nacque così il fronte Democratico Popolare. L'ala "destra" del PSI si unì al partito Socialista dei lavoratori Italiani a formare la lista Unità Socialista, mentre liberali e qualunquisti si unirono nel blocco Nazionale.
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La contrapposizione tra DC e FDP creò una sorta di bipolarismo che rispecchiava fedelmente la divisione politica internazionale: la Guerra Fredda appena esplosa, infatti, e la divisione del mondo in sfere d'influenza ebbero una grossa ripercussione sulle elezioni italiane. La Chiesa cattolica intervenne direttamente nella contesa con l'istituzione dei Comitati Civici, fondati da Luigi Gedda su suggerimento di papa Pio XII. La fede giocò un ruolo rilevante nella campagna elettorale e fu probabilmente un potente fattore di mobilitazione per i cattolici non interessati alla dialettica politica.
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_Matteo della P.
Anni di piombo e brigate rosse
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Per "anni di piombo" si intende un periodo storico a finire degli anni sessanta e settanta, la politica italiana non combatte politicamente ma con armi ,attentati omicidi di persone da parte gruppi estremisti di estrema destra e sinistra
Visto che noi oggi parliamo degli anni 60 parlerò più chiaramente della strage di Piazza Fontana.
Nel settembre del 69 una bomba che conteneva 7chili di tritolo esplode nella banca dell' agricoltura di Milano uccidendo 17 persone e ferendone altre 86.
Questa strage fu chiamata la madre di tutte le madri l'inizio degli anni di piombo ma nello stesso momento che esplode la bomba alla banca, le autorità scoprono una bomba alla banca commerciale italiana per fortuna i poliziotti riescono a disinnescarla,alle 16.55 dello stesso giorno scoppiò una altra bomba al passaggio che collega la via Vittorio Veneto alla banca Nazionale, il fatto volle che non ci fu nessuno morto o ferito.
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Altre due bombe scoppiarono una all'altario della patria e altra all' ingresso del museo nazionale del risorgimento per un totale di 16 feriti.
Si conta in quel 12 dicembre un totale di 5 attentati sulle maggiori città italiane :Milano e Roma
La colpa di
tutto questo è ancora sconosciuta forse
sono neofascisti o estremisti.
_Edoardo A.
Giovanni XXIII
Giuseppe Angelo Roncalli si può dire che è stato un uomo fantastico e sicuramente indimenticabile, nato a Sotto il Monte un paesino lombardo in provincia di Brescia il 25 novembre 1881, da Battista Roncalli e da Marianna Mazzola. Quarto di tredici fratelli, Giuseppe è originario da una famiglia umile. L'unica ricchezza della sua famiglia era sicuramente la fede, e così anche la fiducia indiscussa nei confronti di Dio. (Nella foto il piccolo Giuseppe insieme a tutta la sua famiglia)
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Riceve la cresima il 13 febbraio 1889 e, grazie all'aiuto finanziario di suo zio Zaverio, riesce a raggiungere il seminario minore di Bergamo. Dopo aver concluso brillantemente gli studi presso il seminario dell'Apollinare di Roma, l'attuale Pontificio Seminario Romano Maggiore, viene ordinato prete il 10 agosto 1904 nella chiesa di chiesa di Santa Maria in Montesanto, in Piazza del Popolo -Roma-. (Nella foto Giuseppe da Giovane)
Una curiosità! = uno dei punti di riferimento di Roncalli è sempre stato monsignor Giacomo Radini -Tedeschi, allora nuovo vescovo di Bergamo sia grazie alla sua sensibilità nei confronti di tutti, ma anche grazie alla sua esperienza che lo colpì, appunto, per tutta la sua carriera. Come fece a conoscerlo? Bè, semplicemente perché nel 1905 Giuseppe venne nominato suo segretario personale da Radini- Tedeschi in persona!
Il 12 gennaio 1953, Angelo viene ordinato cardinale da Pio XII e tre giorni dopo, il 15 gennaio, viene nominato Patriarca di Venezia. Nella prima omelia fatta a Venezia disse: "Voglio essere vostro fratello, amabile, accostevole, comprensivo". Per spostarsi usò, come i suoi precessori, la gondola o comunque mezzi comuni e a Venezia si diceva: Ognuno che l'incontra per le calli rimane con l'impressione precisa che il Patriarca (Padre) abbia per lui un'attenzione tutta particolare".
Dopo la morte di Papa Pio XII ci fu il conclave per il nuovo papa, il problema fu che tutti i Paesi volevano un nuovo papa che provenisse appunto dal proprio Paese. Non si riuscì a trovare un compromesso e perciò si cercò un "tappabuchi" avanti con l'età e che di conseguenza non sarebbe durato a lungo. Nel 1958 venne scelto il nostro Giuseppe Angelo Roncalli che, prima di andare a Roma pensando fosse soltanto una riunione con tutti i parroci, disse ai suoi parrocchiani: "ci vediamo presto!" pur non tornando mai più. Scelse il nome Papa Giovanni XXIII.
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Si erano sbagliati però definendolo un "tappabuchi", perché diede il via al Concilio (riunione dei membri di una comunità religiosa compiuta per discutere su un 'argomento specifico) che iniziò l'11 ottobre 1962.
Venne definito "il Papa buono" soprattutto dopo aver pronunciato uno dei suoi discorsi più famosi: Il Discorso della Luna. La sera prima del Concilio moltissime persone si radunarono davanti al Vaticano e, nonostante non volesse uscire, venne convinto dalla moltitudine di persone che stava aspettando solo che lui uscisse.
Quando morì, il 3 giugno 1963, si pensò che il Concilio fosse stato inutile, ma fortunatamente il suo successore, Papa Paolo VI lo fece continuare con il secondo conclave dove il tema principale era "Chiesa cosa pensi di te stessa?".
Insomma penso che Papa Giovanni XXIII possa essere sempre per noi un esempio di bontà e audacia!
_Alice P.